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STORIA della VILLA
Come risultò da una ricerca sui registri catastali risalenti alla metà del Settecento, già esisteva l’area, ben delimitata all’esterno delle Mura Aureliane, chiamata Villa Flaminia.
In realtà la villa ebbe diversi nomi, a seconda dei proprietari. Nei primi decenni del XX secolo era chiamata “Villa Oblight” e con tal nome fu acquistata dal Governatore della Banca d’Italia per farne la sua sede. Ma, risultando essa troppo piccola – solo cinque ettari di terreno! – e alquanto umida per la vicinanza del Tevere, quel Governatore pensò bene di abbandonarla, preferendole un’area più vasta, qual è appunto quella che si trova sulla via Tuscolana nei pressi di Cinecittà.
Nel 1931 il Piano Regolatore Generale della città di Roma prevedeva che la storica e celebre sede del Collegio San Giuseppe-Istituto De Merode in piazza di Spagna dovesse essere ridimensionata per poter realizzare un consistente allargamento stradale e l’imbocco di due gallerie che, partendo da piazza di Spagna, avrebbero dovuto raggiungere FE42 (denominata poi EUR, cioè Esposizione Universale di Roma) fortemente vagheggiata e voluta dal Regime Fascista.
In considerazione di tale pericolo, ma anche in previsione dell’incremento della popolazione scolastica del Collegio San Giuseppe e delle nuove esigenze della scuola moderna, fu deciso dai Superiori della Congregazione di reperire un’ampia area edificabile, idonea alla formazione di un centro scolastico-educativo-sportivo ad hoc. La scelta cadde sulla ex villa Oblight (ancora proprietà della Banca d’Italia) perché rispondeva ai requisiti auspicati dai Fratelli; e cioè:
- il plesso scolastico non doveva essere ubicato molto lontano dalla storica sede di piazza di Spagna;
- doveva garantire una cubatura di costruzione tale da poter accogliere 2.000 alunni;
- doveva contemplare un apposito fabbricato con camere singole per i convittori;
- parte dell’area doveva consentire la realizzazione di campi sportivi (un campo di foot-ball con relative piste di atletica leggera, una palestra, una piscina e campi da tennis), garantendo la conservazione della esistente e ricca flora.
Proprio per garantire questa ricchezza arborea fu previsto che i fabbricati dovessero essere realizzati nelle zone periferiche e poco alberate. Il progetto era bell’e pronto già nel 1935 e l’iter burocratico aveva iniziato a muoversi. Ma, essendo scoppiata la 2A Guerra Mondiale (1940-44), le varianti al Piano Regolatore Generale, di cui sopra, furono accantonate e con esse sia i tagli alle strutture del Collegio S.Giuseppe – Istituto De Merode che la costruzione dell’ambizioso plesso di Villa Flaminia.
Alcuni armi dopo la cessazione della guerra si decise di dare il via alla costruzione. I lavori, iniziati nel 1952 ed eseguiti dalla ditta Passarelli, terminarono nel 1956.
Il 22 ottobre di quell’anno furono trasferite nel nuovo plesso di Villa Flaminia le dieci classi delle due sezioni del corso di Ragioneria dell’Istituto De Merode con il suo bel numero di convittori e furono aperte ex novo una 1A Media e una 5A Elementare. Gli alunni di quel primo anno scolastico erano 297 e furono istruiti ed assistiti da sette Fratelli e da diversi insegnanti laici. La sua direzione fu affidata a Fratel Leone Morelli con il titolo di prò-Direttore. (Nota 1, ap.19)
Alla fine del primo anno scolastico il buon nome dei Fratelli e degli insegnanti laici e la serietà ed efficacia dell’opera istruttiva ed educativa che si impartiva nel nuovo istituto si diffusero rapidamente nelle zone circostanti e non, con la conseguenza che il numero degli alunni cominciò a lievitare, furono via via completati i corsi esistenti, furono accolti i bambini della Scuola Materna, fu aperto il corso del Ginnasio-Liceo e la Ragioneria fu sostituita con il più richiesto Liceo Scientifico. Inoltre si realizzò (con lavori eseguiti dalla ditta Cerasi) la costruzione della chiesa, del teatro, dell’aula magna, del teatro all’aperto e di quanto oggi si può ammirare. Mancava solo il plesso piscina/palestra, per il quale furono subito inoltrate le pratiche.
Intorno al 1975 Villa Flaminia registrò il massimo di alunni frequentanti: circa 1.400..
Dopo questa “crescita” era giunto il momento di “staccarsi” dal Collegio S.Giuseppe anche nella denominazione. La scuola prese il nome di “Istituto Villa Flaminia”. Fu scelta questa titolazione affinchè la scuola fosse facilmente ubicabile, dato che stava “dentro” la Villa, che risulta ancor oggi in bella evidenza nelle mappe della città di Roma, a metà strada tra piazzale Flaminio e ponte Milvio.